Alce, prepara i ciccioli!
Ci servono per affrontare la Grande Guerra!!!
Nel testo sono presenti collegamenti a 13 foto, 1 mappa e 5 gallerie contenenti 121 foto in tutto!
«Ragazzi, che ne pensate di una sciata nel Cadore? Una mia cara amica di Modena ha organizzato una settimana bianca con un’ottantina di amici e amiche… partono il 26!». Per poco l’aperitivo non ci va di traverso! Ottanta amici e amiche?! E dove?… come?… OTTANTA??? E l’incontro prenatalizio al solito bar si trasforma in un momento frenetico... mai una vacanza è stata decisa in cosí poco tempo: al terzo sorso di White Lady stiamo già discutendo se passare dal Brennero o da Bologna!
Gli ultimi giorni trascorrono tra pranzi, cene, auguri e valigie. Il 26 mattina, con una puntuale ora di ritardo rispetto al programma, Upa e Isi (nome d’arte conquistato sul campo dalla nostra archeologa) si presentano sotto casa mia. Bombardina e il Ranger (altri due nomi di battaglia freschi di conio) ci raggiungono, pronti per affrontare il lungo viaggio. Talmente lungo che dopo 15 chilometri facciamo la prima sosta, e già si rischia il dramma. Upa, ovviamente, deve fare il tagliando: pressione gomme, olio, gasolio… e mentre ha in mano la potente arma, minaccia Isi che lo redarguisce perché «…caro mio bello, non potevi pensarci prima?». Fortuna che il Ranger è pronto a chiamare le forze dell’ordine, l’allarme rientra e gli animi si placano. Si riparte: Isi tende una mano in segno di pace; io controllo la situazione e raccolgo prove di nascosto…
Dopo ore e ore di autostrada, transitiamo da Longarone, e uno sguardo alla famigerata diga del Vajont è d’obbligo.
Gli ultimi chilometri che ci separano dalla meta si snodano tra le montagne innevate della Valzoldana. Quando arriviamo a Santa Fosca, nel Cadore, ad attenderci c’è Yogurt, l’amica di Isi. Buttiamo uno sguardo distratto al paesaggio innevato, poi ci fiondiamo al botteghino degli impianti, prima che chiuda, ad arraffare tutte le cartine disponibili, perché siamo ansiosi di “pianificare” le nostre uscite sulle piste…
Intanto, degli ottanta baldi giovani che allieteranno le nostre serate (guardare per credere), ce n’è uno che fuoriesce dal branco e si aggrega alla nostra tribú: è il mitico Alce, un ragazzo dal cuore e dalle… mani d’oro, come scoprirete piú avanti! La sua conoscenza già vale un bel pezzo di vacanza.
D’ora in avanti lascerò parlare le immagini, certamente piú efficaci delle mie parole.
27 dicembre (16 foto): primo giorno di sci sotto un’intensa nevicata, visita e Selva di Cadore e un assaggio dello spettacolo serale a base di… Yogurt!
28 dicembre (13 foto): ancora neve, anzi, bufera! Per fortuna che ci sono i canederli (faranno mica ingrassare, eh Upa?) e il vin brûlé a riscaldarci!!!
29 dicembre (21 foto): tentativo di sfida alle tempeste di neve con un’escursione da Alleghe a Malga Ciapela, verso la Marmolada; alla sera Alce ci rimette sadicamente in sesto, e si vedono i segni… del benessere! Nell’occasione, Upa, rimembrando l’ultimo canederlo, si merita un nuovo nome da combattimento: Upanza!!!
30 dicembre (40 foto): finalmente il sole! Possiamo avventurarci nel mitico Giro sciistico della Grande Guerra, inaugurato proprio quest’anno. Si tratta della rievocazione di un suggestivo percorso storico attraverso i paesaggi piú spettacolari delle Dolomiti, tra le montagne del Civetta, Pelmo, 5 Torri, Tofana, Lagazuoi, Conturines, Settsass, Sassongher, Sella e Marmolada. Partiamo da Santa Fosca con lo skibus verso passo Giau; da lí ci aspettano 82 chilometri e mezzo, tra piste e impianti. Un’esperienza da provare! In serata, fiaccolata, fuochi d’artificio e… immancabile vin brûlé! La giornata è ben sintetizzata dal dubbio che attanaglia Bombardina appena giunta al nostro ricovero (se riusciremo a scavalcare una torma di Boy Scout che “ha chiesto ospitalità” nei corridoi e in sala TV, e se la signora Rottenmeier ci consegnerà gli asciugamani puliti per la doccia, stasera minestrina e polpette, wow!): «La chiave l’abbiamo presa io?».
31 dicembre (31 foto): quinta giornata di sci (la seconda, e ultima, senza la bufera), poi passeggiata a Cortina (non ci andavamo… da un pezzo!!!) e, ovviamente, cenone a sei (gli altri settantanove sono a… dare spettacolo!). Alla vista dei guanti rossi ci sovviene che forse è il caso di andare a letto…
1° gennaio: dopo l’ultima colazione con gli ottanta emiliani, giornata propiziatoria di sci (per me è un rito annuale!) sotto un’abbondante nevicata. Non ci sono foto, perché i fiocchi del nuovo anno si sono fatti accompagnare da un’amica poco simpatica, ahinoi marinelli: la nebbia! Alce, invece, ritrova l’atmosfera avvolgente del suo paesello…
Alle 15:00 partenza verso casa. In sole otto ore arriviamo a destinazione.
Proviamo a scendere: Alce dove sei? Abbiamo un pochettino di mal di schiena… Sai che ti dico: prepara i ciccioli, ché presto veniamo a trovarti!
© Gennaio 2006 Massimo Binelli. Tutti i diritti riservati su testo e foto.
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Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,
che ne' monti di Luni, dove ronca
lo Carrarese che di sotto alberga,
ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca
per sua dimora; onde a guardar le stelle
e 'l mar no li era la veduta tronca.
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