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Conserva, nuova impresa estrema: 100 km nel Sahara no-stop

Giuseppe Conserva, classe 1968, dopo aver affrontato e vinto la “100 Miglia della Namibia” nel 2006 e conquistato un ottimo piazzamento alla “100 km del Sahara a tappe” del 2007, torna a sfidare le insidie del deserto in una prova ancora più estrema, la “100 km del Sahara No-Stop”, in edizione unica e a numero chiuso.


La partenza è fissata per giovedì 25 e la gara prenderà il via il giorno dopo alle 17, quindi si svolgerà per la maggior parte in notturna. Nel curriculum di Conserva, noto parrucchiere carrarese, troviamo numerose prove “estreme”, preparate sotto la guida del tecnico nazionale Fulvio Massini. Nel 2002 ha partecipato alla durissima “100 km del Passatore”, da Firenze a Faenza; nel 2003 ha vinto la “50 km di Romagna”; nel 2004 si è classificato sesto proprio alla “100 km del Sahara a tappe” e l’anno successivo è arrivato secondo alla “Chott Marathon Xtreme”, una maratona ambientata sul fondo del Chott el Jerid, il lago salato nel sud-ovest della Tunisia.



Giuseppe Conserva nel deserto



La pausa di cinque anni è servita per “ricaricare le batterie” e ora c’è la condizione fisica e mentale per tentare la nuova impresa. Il deserto del Sahara è insidioso, il percorso, tra dune altissime e mulattiere, è difficile e ricalca il vecchio tracciato della 100 km a tappe, una specie di pista che unisce le oasi da Chenini a Ksar Ghilane. Solo che questa volta sarà tutta una tirata! Gli atleti, oltre ad avere nelle gambe mesi di allenamento specifico, devono possedere un buon autocontrollo e un notevole spirito di adattamento fisico e psicologico (correre di notte nel deserto non è facile). Circa 160 gli iscritti a questa “No-Stop” che, per le sue caratteristiche, si preannuncia molto selettiva. Ciascun concorrente dovrà trasportare l’equipaggiamento previsto per la sicurezza e la sopravvivenza in autosufficienza. Il tempo massimo è fissato in 22 ore, ma al ristoro dell’80° km gli ultramaratoneti dovranno transitare entro 17 ore dall’orario di partenza, pena la squalifica.

Giuseppe Conserva ringrazia il patron della manifestazione, Adriano Zito: «Mesi fa – spiega – mi ha contattato e mi ha offerto la possibilità di prendere parte alla spedizione. È merito suo se ho ritrovato dentro di me la motivazione per rimettermi in gioco così duramente».

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