Conserva, nuova impresa estrema: 100 km nel Sahara no-stop
Giuseppe Conserva nel deserto
La pausa di cinque anni è servita per “ricaricare le batterie” e ora c’è la condizione fisica e mentale per tentare la nuova impresa. Il deserto del Sahara è insidioso, il percorso, tra dune altissime e mulattiere, è difficile e ricalca il vecchio tracciato della 100 km a tappe, una specie di pista che unisce le oasi da Chenini a Ksar Ghilane. Solo che questa volta sarà tutta una tirata! Gli atleti, oltre ad avere nelle gambe mesi di allenamento specifico, devono possedere un buon autocontrollo e un notevole spirito di adattamento fisico e psicologico (correre di notte nel deserto non è facile). Circa 160 gli iscritti a questa “No-Stop” che, per le sue caratteristiche, si preannuncia molto selettiva. Ciascun concorrente dovrà trasportare l’equipaggiamento previsto per la sicurezza e la sopravvivenza in autosufficienza. Il tempo massimo è fissato in 22 ore, ma al ristoro dell’80° km gli ultramaratoneti dovranno transitare entro 17 ore dall’orario di partenza, pena la squalifica.
Giuseppe Conserva ringrazia il patron della manifestazione, Adriano Zito: «Mesi fa – spiega – mi ha contattato e mi ha offerto la possibilità di prendere parte alla spedizione. È merito suo se ho ritrovato dentro di me la motivazione per rimettermi in gioco così duramente».
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