Tu chiedi. MB Coach risponde!
I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.
Ecco cosa mi hanno chiesto Giada, Christian e Karen.
Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...
Domanda di Giada
«Buonasera Massimo, mi chiamo Giada e ho 29 anni. Sono arrivata a lei, perché andando ad un seminario aziendale ho avuto la “visione” che mi ha fatto capire che, nonostante la mia conoscenza della Legge di Attrazione, c’è qualcosa che non riesco a fare, ed è proprio il potere di visualizzare. Non riesco a visualizzare le cose che desidero come vorrei, con la giusta energia. Credo che lei possa darmi una grande mano».
Ciao Giada, di visualizzazione ne ho già parlato nelle Pillole 50, 48 e 1 (sì, proprio la mia prima Pillola!), ma continuo a ricevere richieste sempre più specifiche sull’argomento, perciò ho scelto di inserire la tua domanda nel Botta e Risposta. Perché molte persone sostengono di non riuscire a visualizzare con la giusta energia? Probabilmente perché i “santoni” che professano la Legge di Attrazione sono molto più attenti agli effetti speciali dei loro ricchi mega-show che alle tecniche spicciole per praticare l’allenamento mentale. Lo affermo con cognizione di causa, perché nel settembre 2010 ho partecipato al seminario “Sei nato ricco” tenuto da Bob Proctor a Milano Marittima, tutto incentrato sulla Legge di Attrazione, ovviamente (lo cito anche nella già richiamata Pillola 50). A un certo punto ho chiesto a Proctor di spiegare quale tecnica fosse più efficace per praticare la visualizzazione, ma mi ha dato una risposta del tipo “Piove?”, “No, sono cipolle!”. Visto che io non sono un santone e non ci tengo a diventarlo, provo a darti qualche indicazione in più, poi ti invito a fissare una Sessione di Coaching con me per approfondire l’argomento. Innanzitutto ti chiedo: sai cosa vuol dire “visualizzare”? Quando immaginiamo una scena in cui siamo coinvolti, può capitare di vedere questa scena dall’esterno, nel suo insieme formato da noi stessi, dal luogo in cui è ambientata e dalle persone che sono coinvolte oltre a noi, come se qualcuno che non fa parte del contesto avesse ripreso l’azione con una videocamera. Oppure può capitare di vedere la scena dai nostri occhi, come se avessimo avuto la videocamera sulla fronte, e in questo caso vediamo le nostre mani o i nostri piedi, ma non la nostra figura intera.
La prima si chiama visualizzazione esterna, visualizzazione dissociata, prospettiva della terza persona o terza posizione, mentre la seconda si chiama visualizzazione interna, visualizzazione associata, prospettiva della prima persona o prima posizione. Esiste anche la visualizzazione nella prospettiva della seconda persona, o seconda posizione, ossia con gli occhi del nostro interlocutore diretto, ed è quella che usiamo quando intendiamo guardarci dalla prospettiva di un’altra persona, ossia quando vogliamo metterci nei panni di qualcun altro.
Perché è così importante sapere dove abbiamo la “telecamera”? Perché a seconda di quale prospettiva scegliamo, cambia il coinvolgimento emotivo e cambia la percezione del movimento. Al di là di questo “dettaglio televisivo”, in tutti e tre i casi la visualizzazione deve coinvolgere i cinque sensi, non soltanto la vista ed è questo l’aspetto più delicato che i “guru” non spiegano. Se lo vorrai, potrai svolgere con me un esercizio di visualizzazione guidata, preceduto da un rilassamento profondo, perché occorre creare le condizioni fisiche e mentali per far sì che la visualizzazione raggiunga la sua massima efficacia. Sono certo che otterrai grandi risultati, perché hai la motivazione giusta.
Domanda di Christian
«Ciao Massimo, ti contatto per avere qualche consiglio utile per gestire lo stress e l’ansia di parlare in pubblico, davanti ad una platea di professionisti. Nello specifico, a breve dovrò moderare un importante convegno e me la sto “facendo sotto”. In passato l’ho già fatto, ma questa volta il livello è molto alto e ho paura che l’ansia possa giocarmi brutti scherzi, farmi balbettare e rovinare un’occasione importante con un blocco o una figuraccia. Altre volte mi è capitato di parlare a singhiozzo e di bloccarmi un po’ davanti ad un pubblico numeroso: vorrei che non accadesse più. Spero che tu possa aiutarmi».
Ciao Christian, sulle tecniche per superare l’ansia e la paura che la sola idea di parlare davanti a un pubblico qualificato può scatenare dentro di te, ho realizzato la Pillola 13. Se, come dici, hai poco tempo per preparare il tuo intervento, ti rassicuro subito: sono sufficienti tre o quattro sessioni per “disinstallare” dalla tua mente il pensiero negativo che si è formato quando in passato ti è capitato di parlare a singhiozzo o di bloccarti. Sono talmente sicuro che potrai ottenere questo obiettivo che ti lancio una sfida: soddisfatto o rimborsato! Se accetti di metterti in gioco, così come sto facendo io, contattami e iniziamo immediatamente a lavorarci su!
Domanda di Karen
«Ciao, mi chiamo Karen e pratico da sei anni tiro con l’arco. Tra poco avrò i Campionati Italiani. Sapendo che nelle altre gare importanti ero sempre agitata, ho cercato su Internet qualche “trucchetto” per non essere stressata e sono capitata sul tuo profilo YouTube. Dato che una gara di tiro con l’arco può durare anche più di 8 ore, volevo chiederti se mi puoi aiutare a rimanere concentrata e soprattutto a non essere agitata, perché è difficile rimanere padroni di sé stessi senza che ti sfuggano pensieri negativi. Poi mi preoccupa la finale, dove sei uno contro uno (come alle Olimpiadi) e dietro di te c’è il pubblico, ci sono le telecamere... Nelle gare di qualificazione, mentre tiravo ha cominciato a tremarmi una gamba, il che può diventare un disastro, perché nel tiro con l’arco ogni movimento inappropriato può farti perdere. Puoi darmi dei consigli?».
Ciao Karen, le tue ansie e le tue tensioni sono trattate ampiamente nel mio videocorso Atleta Vincente. Ti invito a visitare il sito AtletaVincente.com e ad accedere subito ai miei tre video gratuiti: nel primo parlo di dialogo interno e di pensiero positivo, e già qui troverai la soluzione per una parte dei tuoi timori. Nel secondo affronto il tema importantissimo degli obiettivi agonistici, spiego come si definiscono e come si gestiscono, per arrivare all’evento al massimo della condizione mentale, poi spiego quali sono le “domande potenti” da rivolgersi in allenamento e prima di una gara per trovare la concentrazione giusta. Nell’ultimo, infine, rivelo la mia “Formula del Miglioramento”. Fai il primo passo ora e ascolta i miei video gratuiti: sono certo che alla fine del terzo contributo capirai perfettamente che anche tu puoi diventare un Atleta Vincente, ossia un atleta che è sicuro delle proprie potenzialità, crede in se stesso e non ha paura di vincere!
È il momento di agire!
Il Botta e Risposta di questa settimana termina qui. Hai una domanda da rivolgermi? Vuoi scriverla qui sotto nei commenti? Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)