Si può puntare ai propri obiettivi senza sentirsi degli egoisti?
La scintilla per far nascere questa Pillola è scoccata nella mia mente leggendo le ultime pagine di “Psicosoluzioni”, il libro di Giorgio Nardone che propone soluzioni «ai più complicati problemi della vita». Nardone ci ricorda che «noi tutti siamo stati educati a sentirci in colpa ogniqualvolta abbiamo messo in atto, o addirittura pensato, qualcosa di direttamente vantaggioso per noi stessi». È una distorsione della realtà di matrice retrograda che induce i bambini a trarre una conclusione sbagliata, e che li condizionerà per tutta la vita: se qualcosa è vantaggioso per me, vuol dire che fa un danno a qualcun altro.
I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.
Per uscire da questa trappola, tuttavia, non è mai troppo tardi. Più volte ho proposto di rivolgere a sé stessi, nei momenti critici o delicati della nostra esistenza, la domanda socratica “cosa è meglio per me?”. Occorre darsi una risposta sincera, e per riuscirci occorre evitare di farsi condizionare dalle aspettative altrui, mantenere ferma la propria identità del sé, seguire i propri desideri ed esercitare il libero arbitrio per prendere la decisione giusta scegliendo tra più alternative possibili. Qualcuno potrà sempre accusarci di egoismo, ma se avremo agito in armonia con i nostri valori, al posto di sentirci in colpa capiremo immediatamente che chi punta il dito verso di noi lo fa soltanto perché non abbiamo soddisfatto un suo desiderio o bisogno egoistico.
Ecco quindi che “sano egoismo” significa puntare ai propri obiettivi, da conseguire senza arrecare danno agli altri, un po’ come dire che il mio egoismo, parafrasando la nota massima sulla libertà, finisce dove inizia il tuo! Lo sport, in questo caso, ha un valore altamente educativo: un buon atleta, infatti, diventa un Atleta Vincente quando riesce a sentire dentro di sé la sensazione del gareggiare per vincere, rispettando sempre l’avversario, senza umiliarlo mai. Voler vincere, ossia lottare per sconfiggere il rivale, non è forse un atteggiamento di sano egoismo?
Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...
Il sano egoismo è più genuino dell’altruismo perverso
Il sano egoismo rafforza la nostra autostima, contribuisce a far aumentare il senso della responsabilità individuale e porta a far maturare la consapevolezza che il successo e il raggiungimento dei nostri obiettivi dipendono dalle nostre azioni e dalle nostre scelte, non dalle scelte o dalle pretese degli altri.
All’opposto, un eccesso di altruismo, come dice Nardone, «non è altro che una forma perversa di egoismo, poiché l’altruista gioisce nel dare agli altri, ma comunque gioisce lui», e questa innegabile verità porta a far emergere il paradosso che l’altruista ha bisogno di egoisti “insani”, persone che si abituano a ricevere e trasformano l’altrui generosità in un loro diritto, senza alcun senso di responsabilità personale.
Qual è, dunque, un giusto equilibrio tra dare e ricevere?
La risposta è contenuta nella domanda: occorre imparare a dare PER ricevere! Chi conosce il proprio valore sa che dosando bene ciò che può elargire otterrà in contropartita molto più di ciò che ha dato. Questa formula non ti ricorda forse il “regala, se vuoi arricchirti” di cui ho parlato nella Pillola 83? Che poi altro non è che una rivisitazione della massima di Lao Tzu:
«Se vuoi avere, comincia con il dare»
È il momento di agire!
Con un allenamento mentale specifico, possiamo abbandonare l’insano senso di colpa che ci è stato inculcato fin dall’infanzia a proposito del pensare a qualcosa di vantaggioso per noi stessi, allo scopo di riuscire finalmente a sviluppare un egoismo sano. Intanto ti invito a leggere anche il mio libro, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, poi contattami e ne parliamo! Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)