Proprio nei giorni in cui ho pubblicato la Pillola sul vittimismo, che dilaga in questo periodo grigio in cui la cultura del sospetto ha preso il sopravvento, sono andato al cinema a vedere “Il ponte delle spie”, ottimo film di Spielberg ambientato in clima di piena guerra fredda ma di straordinaria attualità, senza tempo. Ogni volta che l’avvocato Donovan (l’immenso Tom Hanks) si rivolge al suo cliente Rudolf Abel, una spia sovietica, chiedendogli se non sia preoccupato o agitato per quello che potrebbe accadergli, compreso lo sfrigolare sulla sedia elettrica, questi risponde puntualmente, con espressione serafica: “Servirebbe?”. E ogni volta che ascoltavo quel laconico “servirebbe?” nella mia testa prendeva sempre più forma il tema della Pillola di oggi.
Potresti aver trovato la formula “SOLO per OGGI” al termine del terzo video del mio videocorso Atleta Vincente, ma non è di quel “SOLO per OGGI” che intendo parlare (se proprio non resisti dalla curiosità di scoprirlo, iscriviti al sito AtletaVincente.com, è gratis!). Lo spunto per l’argomento della Pillola di questa settimana, invece, me l’ha offerto Gianluca, che in un suo recente intervento nel corso di un incontro tra amici e colleghi ha spiegato ai presenti la sua visione del “vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo”.
Esperimento riuscito, perciò continuerò a rispondere in video alle vostre domande più interessanti. Fatevi avanti, gli argomenti non mancano! Lo stress che si crea nell’ambiente di lavoro: è il tema del Botta e Risposta di questa settimana.
Molti dei messaggi e delle richieste di aiuto che ricevo iniziano con “Io ho paura di... puoi aiutarmi?”. Le paure che affliggono le persone che mi scrivono, senza distinzione di sesso e di età, sono tante, e vanno dalla paura “di non essere all’altezza” alla paura del “rifiuto” o dell’“abbandono”; dalla paura di “volare” alla paura di “sbagliare”; dalla paura di “parlare in pubblico” alla paura di “vincere”, la cosiddetta nikefobia. Tu hai qualche paura che ti frena? È compresa tra queste che ho elencato o si tratta di altro?
Sai che con alcune tecniche mentali molto efficaci è possibile ridurre la percezione del dolore? Il dolore è un campanello d’allarme per qualcosa che non va o per un pericolo imminente, ma se ne conosciamo la causa e siamo certi che possiamo continuare a svolgere le nostre attività, sportive o lavorative, senza provocare danni maggiori, è molto importante intervenire per attenuarne il fastidio. Come si fa?
Nella Pillola numero 48 ti ho parlato della visualizzazione come allenamento mentale per il miglioramento delle performance sportive e ho ricevuto diverse domande riguardo alla possibilità di usare questa tecnica per migliorare la vita di tutti i giorni e per potenziare le proprie capacità. Vuoi scoprire come si fa?
Quando è sufficiente un piccolo pretesto per scatenare un diluvio di parole incontrollate oppure quando sai che basterebbe una scintilla per farti esplodere come una polveriera, conta fino a cinque e rivolgiti mentalmente una semplice domanda, di cinque parole: “Cosa è meglio per me?”.
In questa Pillola di Coaching butto lì un paio di domande binelliane: ha senso tenere un diario? E se proprio vuoi tenerlo, sai cosa è davvero utile scriverci?
Lo spunto per questa Pillola di Coaching è tratto da un’esperienza personale, che mi dà la possibilità di parlarti di un argomento molto importante: il potere delle domande.
Anche in questa Pillola di Coaching rispondo a una domanda (qui trovi il quesito al quale ho risposto la settimana scorsa) che mi è arrivata tramite il mio canale YouTube. Proviene dall’universo maschile: è possibile controllare l’eiaculazione precoce con l'allenamento mentale? L’argomento è molto delicato, ma tra poco capirai perché ho deciso di trattarlo.