La ricchezza di un popolo
Di seguito riporto l’ultimo articolo della nostra cruscante Maria Luisa Altieri Biagi.
Pubblicato da La Nazione oggi, 20 luglio, in Cultura & Società, pag. 38. Non è disponibile il pezzo in formato jpg perché l’impaginazione non consente un agevole ritaglio dell’immagine.
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Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,
che ne' monti di Luni, dove ronca
lo Carrarese che di sotto alberga,
ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca
per sua dimora; onde a guardar le stelle
e 'l mar no li era la veduta tronca.
Esco da un convegno su “Le lingue europee”, organizzato dall’Accademia della Crusca e dalla Scuola superiore di lingue per traduttori e interpreti (Università di Bologna, sede di Forlì); ne ho ricavato due convinzioni: ci vorranno parecchi anni per realizzare in Europa quel multilinguismo che consentirà ai cittadini di dialogare fra loro senza rinunciare alla lingua nativa. Il dialogo europeo dipenderà dunque dall’efficacia (dalla quantità e qualità) della traduzione.
Nel frattempo, il modello ideale, per il cittadino multilingue, potrebbe essere quello dell’imperatore Carlo V (1500-1558), che -avendo ereditato dalla madre Giovanna di Castiglia e dal padre Filippo I d’Asburgo gran parte dell’Europa- si vantava di parlare italiano con le donne, francese con gli uomini, tedesco con il suo cavallo, e spagnolo con Dio. Uscendo dall’aneddoto, diciamo che la strada da percorrere, in vista dei futuri Stati Uniti d’Europa, potrebbe essere quella di un multilinguismo intelligente capace di alternare le lingue a seconda delle situazioni comunicative e delle esigenze espressive.
Bisognerebbe però distinguere due livelli, nell’apprendimento di una lingua straniera: il primo livello è capirla quando è parlata e scritta da altri (competenza passiva); il secondo livello è riuscire a scriverla e a parlarla (competenza attiva). Il primo livello -il più facile e rapido da raggiungere- consentirebbe già il dialogo internazionale. Conoscere più lingue sarebbe importante non solo per comunicare, ma anche per riuscire a filtrare in modi diversi il pensiero. Lo diceva già Giacomo Leopardi: «La nuda cognizione di molte lingue accresce anche per se sola il numero delle idee, e ne feconda poi la mente, e ne facilita il più copioso e il più pronto acquisto.» (Zibaldone, 2213-14).
L’alternativa al multilinguismo potrebbe essere il predominio dell’inglese su tutte le altre lingue, oppure un “impasto” linguistico europeo (koinè ) su base anglosassone. Gli scienziati utilizzano già l’inglese come “esperanto” della scienza: ma è una soluzione che sarebbe difficile (e doloroso) generalizzare. Lo diciamo con i versi siciliani di Ignazio Buttitta: «Un populu/ mittitulu a catina/ spugghiatulu/ attuppatici a vucca/ è ancora libiru. // Livatici u travagghiu/ u passaportu/ a tavola unni mancia/ u lettu unni dormi/ è ancora riccu. // Un populu, diventa poviru e servu/ quannu ci arrubbano a lingua/ addutata di patri: è persu pi sempri» (Lingua e dialettu, 1970).
Traduco in italiano concedendomi qualche libertà: «Un popolo rimane libero anche se lo mettono in catene, se lo spogliano di tutto, se gli chiudono la bocca; un popolo rimane ricco anche se gli tolgono il lavoro, il passaporto, la tavola su cui mangia, il letto in cui dorme. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ereditata dai padri: allora sì, è perso per sempre!».
Pubblicato da La Nazione oggi, 20 luglio, in Cultura & Società, pag. 38. Non è disponibile il pezzo in formato jpg perché l’impaginazione non consente un agevole ritaglio dell’immagine.
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Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,
che ne' monti di Luni, dove ronca
lo Carrarese che di sotto alberga,
ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca
per sua dimora; onde a guardar le stelle
e 'l mar no li era la veduta tronca.
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Stef on :
Anonimo on :
GLISSARE, Adattamento del francese glisser, incrocio di gliier (voce di origine francone) con glacer, anticamente glacier, “ghiacciare”, che nel medioevo ebbe anche il significato di “scivolare”. In italiano è usato glissare nelle due forme del gerundio e del participio, e in senso figurato nella forma glisons.
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