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Tre Strategie Potenti per diventare “antifragile” (Come andare oltre la resilienza)
Chi ha vissuto almeno un giorno senza un imprevisto, alzi la mano! Senza bisogno di diventare paragnosta figlio di paragnosta posso assicurare che di mani alzate non ne ho visto. Il sistema sociale che abbiamo costruito attorno a noi come una fortezza, solida ma dalle pareti di cristallo, sta diventando ogni giorno sempre più complesso, caotico e imprevedibile, nonostante l’illusione data dalla trasparenza che ci fa sembrare di avere tutto sotto controllo! Nella Pillola 74 avevo introdotto per la prima volta il concetto della “resilienza”, applicato allo sport. Dicevo che il termine “resilienza” è impiegato in molti campi, dall’ingegneria, per definire la caratteristica di un materiale di assorbire energia senza rompersi, all’informatica, per indicare la capacità di un sistema di garantire la propria continuità di servizio; dalla biologia, per spiegare la proprietà di un sistema vivente di tornare al proprio equilibrio dopo una variazione o un danno, alla psicologia, per definire la capacità di una persona di reagire in modo positivo alle difficoltà e ai traumi e riorganizzare la propria vita riuscendo persino a raggiungere obiettivi importanti, ma le dure prove che abbiamo affrontato negli ultimi tempi, a partire dalla prima ondata di pandemia da Covid-19, mi hanno fatto tornare in mente un termine che avevo scoperto nel 2012, tuttavia all’epoca l’avevo snobbato, classificandolo tra le americanate modaiole. Mi riferisco all’antifragilità.
Vivi come guidi la tua auto (Guarda avanti con consapevolezza e proattività)
Saresti capace di guidare la tua auto guardando sempre e soltanto nello specchietto retrovisore? E riusciresti a guidare con i piedi infilati in due scarponi da sci, mentre con una mano stai scrivendo un messaggino sul cellulare e con l’altra spippoli sul navigatore? In futuro, quando le auto a guida automatica saranno sul mercato, forse potresti rispondere sì, che tutto ciò sarebbe possibile, ma quel futuro è ancora abbastanza lontano, quindi la risposta corretta è no: per evitare di spiaccicarti sul primo platano, devi guardare avanti e devi avere la piena padronanza del tuo corpo. Riesci ad afferrare la potenza di tale immagine?
Il leader proattivo 2.0
Dieci anni fa scrissi un articolo dal titolo “Il leader proattivo”. Il termine all’epoca era poco diffuso e chi azzardava una spiegazione il più delle volte si lasciava andare al facile “persona più che attiva”. Oggi, invece, basta googlare (o vi piace di più gugolare?) il termine per scoprire che le occorrenze in Rete sono abbondantemente sopra a quota 200mila. Il Wikizionario, ad esempio, dice che “proattivo” è «1. chi ha la capacità di reagire agli eventi in modo consapevole e responsabile non lasciandosi condizionare dalle proprie impulsive remore psicologiche e dalle circostanze ambientali esterne; 2. … la capacità di prevenire e anticipare i problemi e i bisogni futuri e, più in generale, l’abilità nel gestire i cambiamenti. Necessita una preventiva pianificazione o impiego di esperienza pregressa». Ripropongo uno stralcio del mio vecchio intervento, per leggerlo con una consapevolezza maggiore riguardo al significato di questa “qualità da leader”.