Business, Sport e Life Coaching

Il Blog di Massimo Binelli

Crescita Sportiva

Domenica, 05 Settembre 2021 21:03

Quanto "vale" l’allenamento mentale? (Il Mental Coaching è un investimento, non un costo!)

Sul merito puramente sportivo delle Olimpiadi di Tokyo 2020, andate in scena nel 2021 causa pandemia da Covid-19, è già stato detto e scritto tutto, quindi non intendo aggiungere altro. Non si è ancora spenta, invece (ed è un bene!) l’eco delle interviste rilasciate “a caldo” dai due campioni olimpici, Lamont Marcell Jacobs, incoronato re della velocità dopo aver disputato una gara di 100 metri al limite della perfezione tecnica e stilistica, e Gianmarco “Gimbo” Tamberi, coinquilino di Mutaz Essa Barshim sul gradino più alto del podio del salto in alto. In preda alla travolgente euforia olimpica, sia Tamberi sia Jacobs hanno incluso nei ringraziamenti di rito il loro mental coach, una figura professionale da tempo entrata, un po’ in sordina, nello staff di un atleta, ma sdoganata a Tokyo per merito di quel “grazie al mio mental coach” che ha cambiato per sempre il nostro mondo. Dopo quelle interviste, tuttavia, è successo qualcosa di inatteso.

Mental Coaching a Cinque Cerchi

Fino a Tokyo 2020, il mental coach era da “tenere nascosto”, per varie ragioni, alcune comprensibili, altre meno, ma comunque tutte rispettate dal professionista che accettava di lavorare restando “un passo indietro”.

Anche nel mio piccolo, a fronte di centinaia di persone, non solo atleti, che hanno affrontato un PerCorso di allenamento mentale con me e che hanno rilasciato spontaneamente le loro testimonianze sul sito MassimoBinelli.it o sul sito AtletaVincente.com, ci sono altrettante persone che chiedono, e ovviamente ottengono, un impegno alla riservatezza, come è capitato per due atlete che hanno partecipato alle Olimpiadi di Tokyo, per altro ottenendo ottimi risultati…

La grande Alessia Berra, invece, che alle Paralimpiadi ha ottenuto uno strepitoso argento nei 100 metri farfalla classe S13 (atleti ipovedenti), non ha avuto alcun problema a dichiarare che è grazie al percorso di allenamento mentale fatto con il sottoscritto che ha imparato a gestire il cambiamento e a lasciarsi dietro le spalle vecchi legami ormai logori.

«Ho imparato a lavorare su me stessa – sono parole di Alessia che puoi leggere nel “Dicono di me” – e a gestire i cambiamenti che mi hanno aiutato a costruire il percorso fino alle Paralimpiadi di Tokyo 2020».



I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.


In alcuni casi la motivazione della riservatezza è ineccepibile: “Coach, voglio tenere per me il vantaggio competitivo che ho ottenuto grazie all’allenamento mentale”.

[Tradotto: il mental coach considerato alla stessa stregua di una pillolina miracolosa, non rilevata dall’antidoping, è un rimedio da tenere gelosamente per sé, e non a caso le mie sono proprio Pillole di… Coaching!]

In altri, vi sono ragioni personali, ovvero la federazione ha un proprio mental coach, ma l’atleta decide di scegliersi un altro professionista, e non vuol farlo sapere ai propri dirigenti.

Sta di fatto che i contatti in generale e le richieste di informazioni specifiche in merito al mental coaching, dopo le interviste di Jacobs e Tamberi, sono aumentati notevolmente, ma… c’è un ma!

Il “ma” è che ho affrontato un numero imprecisato di sessioni preliminari (e gratuite, giova sottolinearlo), per capire quali fossero i punti deboli su cui impostare un PerCorso di Sport Coaching con l’aspirante Atleta Vincente di turno, salvo poi sentirmi dire, dopo che il diretto interessato aveva letto il progetto preparato su misura per lui, che «è tutto perfetto, ma non mi aspettavo di spendere così tanto! ».

[Scusa, così tanto rispetto a cosa???]

Evidentemente, chi mi ha contattato finora, ante ori Jacobs-Tamberi, lo ha fatto in modo consapevole e meditato, magari dopo aver visitato il mio sito e la pagina delle tariffe professionali (sì, perché se ancora non ne sei a conoscenza, devi sapere che io sono uno dei pochi a pubblicare esempi di pacchetti di Business Coaching, Sport Coaching e Life Coaching, giusto per fornire un ordine di grandezza dell’investimento da affrontare per iniziare a lavorare con l’allenamento mentale), mentre nell’immediato post ori Jacobs-Tamberi l’azione è stata dettata più dall’impulso emotivo, sull’onda dell’entusiasmo agonistico.

«Si sa che la gente dà buoni consigli...»

A questo punto ritengo necessario rivelare una verità sconvolgente:

IL MENTAL COACH NON LAVORA GRATIS!!!

Capito? Il mental coach non è uno a cui chiedere il Consiglio Vincente, perché prima della gara hai l’ansia. Non è il mago che pronuncia la formula magica e come per incanto spariscono i tuoi problemi. Anzi, ti dirò di più: se io avessi inventato quella formula magica, quell’abracadabra dal potere taumaturgico, me la farei pagare a caro prezzo, la formula, stanne certo!

Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...

 

L’allenamento mentale è un investimento che rende, non una spesa a fondo perduto

È disarmante, lo confesso, ricevere email chilometriche che poi si concludono con un “ti ringrazio per l’attenzione, spero che tu possa rispondermi e darmi un consiglio”, oppure sentirsi dire, dopo aver letto il progetto preparato in modo specifico per l’atleta che mi aveva contattato, “non pensavo che il coaching costasse così tanto, non è che puoi aiutarmi lo stesso con qualcuna delle tue Pillole?”.

[Mi verrebbe da dire che le mie Pillole sono gratis, lo sono sempre state e lo saranno sempre, quindi fai almeno lo sforzo di cercare ciò che fa al caso tuo, ma non lo dico…]

Ora però sono io a farti qualche domanda, immaginando di parlare in un colpo solo a tutti coloro che si sono rivolti a me post ori Jacobs-Tamberi.

  • Quanto hai speso per comprare la tua bici in carbonio (e sono certo che hai scelto il modello di punta), se sei un ciclista?
  • Quanto costa l’attrezzatura con cui vai a giocare a golf (e potrei scommettere che hai optato per un set completo da 16 mazze al top), se sei un amante del green?
  • Quanto costano le scarpette con cui ti alleni (e sono sicuro che hai già comprato quelle super performanti viste a Tokyo), se sei un runner?

Il punto, come avrai capito, è che un ciclista può spendere fino a 10mila euro per una bici da professionista, un giocatore di golf 1500 euro per un set di ferri top, un mezzofondista o un velocista 300 euro per scarpette che quasi corrono da sole, e potrei andare avanti all’infinito, ma quando si tratta di pensare alla testa, perché per diventare dei veri campioni, come avrai capito, la testa conta ben più dell’attrezzatura, qualunque cifra ci sia da investire, salvo rare eccezioni, viene percepita come “eccessiva”, anche se non c’è un parametro di riferimento.

Il lavoro di un professionista costa! Qualcuno forse osa contestare la richiesta di 250 euro formulata dalla segretaria di un medico specialista a fronte di un consulto di 10 minuti? No, perché il compenso di un medico non si discute di certo, ci mancherebbe altro!

Il compenso di un mental coach, che assiste un atleta per un lungo periodo, non per 10 minuti una tantum, invece, viene vivisezionato, ignorando che quel mental coach, se è un professionista preparato e coscienzioso, potrebbe aver studiato quanto uno specialista, e nell’assumere un incarico si carica di una grande responsabilità, paragonabile, con le dovute proporzioni, alla responsabilità di un medico, di un avvocato o di un fiscalista che rilascia un parere, profumatamente pagato.

È la responsabilità che si paga, oltre al tempo impiegato dal coach assieme al proprio coachee, perché discende da anni di investimenti e di studio, e tale responsabilità non può e non deve essere banalizzata con la richiesta di un “consiglio”!

Ecco, sono queste le ragioni che post ori Jacobs-Tamberi mi hanno spinto a togliermi qualche sassolino dalle scarpe (che non costano 300 euro!).

È il momento di agire!

In conclusione, se ho spiegato il concetto come era nelle mie intenzioni, mi rivolgo a te, che dopo aver letto le mie parole intendi ancora fissare un appuntamento preliminare e gratuito con me (e sappi che se lo farai sarò davvero felice di aiutarti a superare i tuoi punti deboli, sia ben chiaro!), e ti lancio un avvertimento: contattami solo se sei disposto a investire sulla tua crescita personale almeno quanto spendi, fatte le debite proporzioni, per la tua attrezzatura, per l’integrazione alimentare e per accessori che ritieni “indispensabili”, perché se consideri la preparazione mentale un costo e non un investimento, non sei pronto per affrontare l’allenamento mentale. Oppure parti dal mio libro “Atleta Vincente” o da uno dei Pacchetti del videocorso AtletaVincente.com. Lo dico per il tuo bene, fidati… Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 05 Settembre 2021 21:03

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