Business, Sport e Life Coaching

Il Blog di Massimo Binelli

Pillole di Coaching® e Mental Fitness

Domenica, 09 Settembre 2018 21:34

Visualizzazione e simulazione della gara (Come superare le barriere mentali del disagio)

La visualizzazione è uno dei pilastri su cui poggia la potenza mentale di un Atleta Vincente. Per questa ragione, ne ho già parlato in diverse Pillole, che ti invito a rivedere, a partire dalla numero 48, e ovviamente sviluppo l’argomento sia nel videocorso AtletaVincente.com sia nel mio libro. Ciò nonostante, grazie alle domande che mi rivolgono gli atleti che seguo e grazie all’esperienza che accumulo giorno dopo giorno, continuano a emergere con regolarità livelli di osservazione fino a quel dato momento sconosciuti e nuovi spunti di miglioramento.

Come si pratica la visualizzazione “attiva”
La visualizzazione, come dimostrano studi recenti basati sulle tecniche più avanzate di diagnostica per immagini, modifica la struttura del cervello e aiuta a rafforzare le vie neurali che innervano i muscoli. Inoltre, è un grande esercizio di concentrazione, perché puoi isolare gli elementi importanti su cui focalizzare la tua attenzione; accresce la motivazione e la fiducia, perché visualizzando risultati di successo ti convinci che puoi farcela; aiuta a correggere gli errori di tecnica e di strategia e, infine, consente di controllare le emozioni, mantenendo sotto controllo tutti gli indicatori di attivazione agonistica.

I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.


Fin qui tutto bene. Il primo problema nasce quando chiedo ai miei atleti di praticare la cosiddetta visualizzazione attiva. In cosa consiste? Te lo spiego subito. Al posto di praticare la visualizzazione, per i classici 10 minuti al giorno, seduto su una sedia, in poltrona o sdraiato sul divano, devi simulare l’assetto da gara. Sei uno sciatore? Mettiti la tuta, il casco, gli scarponi e i guanti. Oppure sei un tiratore? Indossa il gilet, la cintura e mettiti la cuffia, poi imbraccia il fucile. Capito il messaggio?

Ora che sei in perfetto assetto da gara, simula la posizione che assumerai per davvero durante la competizione. Mentre scorrono le immagini sul tuo schermo mentale, asseconda le sensazioni che arrivano ai tuoi muscoli con piccoli movimenti, che renderanno ancora più realistica la prova e ti sembrerà di essere in gara per davvero. Aggiungi tutti gli stimoli che potresti ricevere in gara, a partire da suoni, rumori, musica, e cerca di mantenere la massima concentrazione soltanto sulle tue sensazioni.

 

Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...


“Come se”, due parole dal potere magico
C’è poi un secondo problema, che immancabilmente emerge durante la fase successiva, quella della simulazione vera e propria, da fare “sul campo”, non tra le confortevoli mura domestiche. In questo caso, le resistenze sono ancora maggiori, perché molti atleti sono restii ad affrontare un allenamento rispettando la mia regola 14, abbigliamento compreso.

Come dici? Non conosci la mia regola 14? Potrei invitarti a scaricare immediatamente l’eBook del mio libro (e se vuoi farlo, cliccando sul link, ovviamente te ne sarò grato, perché anche i mental coach che regalano Pillole di Coaching di qualcosa dovranno pur campare…), ma siccome ormai mi conosci e sai che sono generoso, te la riporto qui:

Allenati ogni giorno con entusiasmo, consapevolezza e concentrazione come se fosse la tua gara più importante, e affronta la tua gara più importante come se fosse un normale allenamento.


Il segreto è tutto in quelle 8 parole: “come se fosse la tua gara più importante”. Perché per far sì che la tua mente creda veramente che ti stai allenando “come se fosse la tua gara più importante”, devi indossare lo stesso abbigliamento tecnico che usi in gara, non ci sono scorciatoie! E se ti preoccupi per quello che potrebbe pensare chi assiste alla tua simulazione, qualcosa tipo «Chi mi vede dirà di sicuro “chi si crede di essere quello lì!”», leggi subito la Pillola 17 del libro (e quindi ora lo devi scaricare per forza!), poi prosegui.

Sincronizza il tuo bioritmo con gli orari delle gare
Ma ancora non basta! Per far sì che la simulazione raggiunga la sua massima efficacia, cerca di rispettare gli stessi orari in cui disputerai la gara, per abituare il tuo organismo a un diverso equilibrio psicofisico, se normalmente ti alleni in altri orari. Capita spesso, infatti, che nelle competizioni più affollate le prime prove siano in programma al mattino presto, in alcuni casi addirittura alle 8. Come pensi di “convincere” il tuo corpo a dare il massimo alle 8, se normalmente ti alleni nel pomeriggio?

Il trucco è pianificare qualche seduta di allenamento rispettando la routine di gara, quindi: sveglia alle 5 e immediata colazione equilibrata (vedi Pillola 128). Spuntino mezzora prima di iniziare il riscaldamento e poi allenamento “come se”, ossia come se fosse una gara. Secondo spuntino dopo l’allenamento e poi riposo. In questo modo, riprogrammi la macchina mente-corpo e sarai pronto a tirare fuori il meglio di te anche in orari in cui normalmente sta giusto per suonare la sveglia sul tuo comodino.


Cerca di riprodurre anche le condizioni ambientali che presumibilmente troverai in gara. Gareggerai all’aperto in un luogo molto caldo e umido? Visto che non puoi simulare la gara in una serra, mettiti un maglione pesante sopra all’abbigliamento tecnico e poi concentrati sulle sensazioni del tuo corpo, senza pensare al caldo e al sudore. Gareggerai al chiuso in un ambiente rumoroso? Fai in modo che ci sia lo stesso frastuono, se riesci, esattamente come ti sei ingegnato per rendere più veritiera possibile la visualizzazione.

In alcuni casi, io ho ottenuto questo effetto cercando il video di una gara simile, da riprodurre in sottofondo a tutto volume mentre i miei atleti stavano simulando la gara. All’inizio è destabilizzante, ma è un ottimo allenamento per stimolare l’attenzione selettiva, lavorando per sottrazione, ossia eliminando tutto ciò che non è utile, come ho spiegato nella Pillola 136, e per raggiungere la piena concentrazione.

È il momento di agire!
In conclusione, quanto più efficacemente riesci a riprodurre in allenamento le difficoltà che potresti trovare in gara, tanto più sei sulla strada giusta per superare le barriere mentali del disagio, delle scuse e degli alibi preventivi, e per diventare un vero Atleta Vincente! Per saperne di più, intanto ti invito a iscriverti al sito AtletaVincente.com e ad affrontare le tre videolezioni gratuite, oppure a leggere il mio libro, che contiene strategie e tecniche per diventare campioni nello sport e nella vita, poi contattami e ne parliamo… Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)

Ultima modifica il Sabato, 22 Ottobre 2022 20:53

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