Perché non sappiamo dire NO quando serve?
A tutti è capitato almeno una volta di ricevere una richiesta di aiuto, di un piccolo favore sul posto di lavoro, che però sa tanto di sfruttamento della tua eccessiva disponibilità, di un piacere personale che, ne siamo certi, non sarà mai ricambiato. Vorremmo dire NO, ma diciamo SÌ perché abbiamo il timore di ferire l’altro, di essere abbandonati, di venire penalizzati per il nostro rifiuto.
Siamo proprio sicuri che dire sempre SÌ sia la medicina giusta per noi? E se invece ogni SÌ pronunciato a denti stretti fosse una pillola... avvelenata?
I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.
È così, fidati. Ogni NO non detto avvelena il corpo e l’anima, si accumula in un angolo del cervello e un bel giorno ci fa esplodere. Bisogna riuscire a fare pace con sé stessi, a riconoscere i punti deboli, ad accettarli e a trasformarli in punti di forza. So che può sembrare un paradosso, ma nel momento in cui riesci a dirti “io sono così e mi accetto per quello che sono”, riesci anche a pronunciare il fatidico NO in modo sereno, con disarmante gentilezza, e metti all’angolo chi fino a quel momento sapeva di poter contare in un tuo SÌ incondizionato «perché a-me-non-può-dire-NO!».
Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...
Ecco il modo giusto per dire NO e fare il pieno di energia
Attenzione: non abbiamo bisogno di sacrificare la nostra identità per sentirci “buoni” e “accettati”, ma quando troviamo la forza interiore per opporci a richieste non condivisibili non dobbiamo nemmeno alzare improvvisamente la voce per paura che gli altri non ascoltino le nostre ragioni. Il NO va detto in modo risoluto, accompagnato da un sorriso e da messaggi provenienti dal nostro linguaggio non verbale coerenti con il fermo rifiuto, senza lasciar trasparire segnali di timore che costituirebbero una breccia per l’affondo del nostro interlocutore. Questo mix spunta le armi di chi fino a quel momento non perdeva occasione per umiliarci e per ferirci con continue richieste e piccoli soprusi e noi ne usciremo a testa alta, carichi di energia.
Prova a “riavvolgere il nastro” per scoprire cosa sarebbe cambiato dentro di te
Ti suggerisco un esercizio per iniziare il percorso di crescita personale che potremmo proseguire assieme, se mi sceglierai come tuo “allenatore”. Torna con la menta a una situazione in cui non sei riuscito a reagire come avresti voluto, e subito dopo ti sei pentito per non aver fatto valere le tue ragioni. Osserva sullo schermo della tua mente la persona che sei quando fai qualcosa che non ti piace o che non avresti voluto fare. Cerca di visualizzare un’immagine precisa, dettagliata, a colori, grande. I tuoi sensi devono essere attivi, quindi sforzati di immaginare i suoni, gli odori, i sapori e le sensazioni associate a quell’immagine.
A questo punto metti da parte per un attimo questa immagine e costruisci una seconda immagine di come avresti voluto essere in quella situazione, di come avresti voluto reagire al posto di come ti sei comportato.
Ora che possiedi queste due immagini e che sai riconoscere le sensazioni associate all’una e all’altra, ti rivolgo una domanda: ti piacerebbe allenare la tua mente per far sì che ogni volta che si dovesse ripresentare la prima situazione, invece di avviarsi in automatico il “programma” che ti fa dire SÌ anche se non vorresti, si mettesse in moto il programma che ti fa dire NO serenamente e con fermezza? Sappi che non solo è possibile, ma è un obiettivo raggiungibile in cinque giorni.
È il momento di agire!
Contattami e iniziamo subito a lavorarci su… Che ne pensi di lasciare proprio tu il primo commento qui sotto? Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)